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Michele Blonna: gli Scacchi incontrano la Scuola, distanziamento sociale incluso

"Gli Scacchi sono un mezzo per brillare senza oscurare nessuno. Un pedone con il giusto supporto può trasformarsi in quello che vuole." - Educatore, mental coach, istruttore di Scacchi da oltre vent'anni, miglior istruttore di Scacchi per il Centro Italia nel 2019, Michele Blonna sta realizzando qualcosa per certi versi senza precedenti in Italia: sta avvicinando la Scuola agli Scacchi mettendo al centro le esigenze dei bambini. Se il nuovo corso dell'Intruder dedicherà cultura all'educazione e alla formazione scolastica in primo luogo è grazie a lui e ve lo presento con questa intervista.

Michele Blonna: gli Scacchi incontrano la Scuola, distanziamento sociale incluso

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Una domanda che alcuni miei allievi si sono posti e mi hanno rivolto è: perché sono diventato un Istruttore di Scacchi? Credo che le risposte siano multiple: lavorando in Agenzia, ero un Formatore; se c’erano altre persone che insegnavano, aiutavo la diffusione di questo magico Gioco; aiutare gli altri è un fine nobile che crea scopo non solo nella propria vita.

Premesso che se persiste l’interesse della Scuola, pubblica e privata, ad ospitare corsi e lezioni di Scacchi è perché, cito Michele, “il gioco degli Scacchi aumenta la riflessione, il problem solving, la capacità di pianificare e procedere per obiettivi, il focus mentale e la capacità di prendere decisioni“, inizio con una delle domande più banali mai utilizzate per chiudere un’intervista, così ci togliamo il pensiero subito…

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Ho molti sogni nel cassetto! Vedere gli Scacchi riconosciuti come materia scolastica, che tutti i bambini sappiano giocare a scacchi, contribuendo a migliorare la propria consapevolezza da adulti… e che tutti i miei allievi siano dei bravissimi Insegnanti a loro volta! Perché attraverso gli Scacchi loro possano essere dei Maestri nelle piccole cose della vita. Personalmente gli Scacchi mi hanno cambiato la Vita e nel mio piccolo questo mi ha dato modo di essere un buon punto di partenza per i miei allievi. Gli Scacchi sono un Sogno…

Domanda appena un poco meno banale, la solita, così togliamo la curiosità a chi di curiosità ne ha poca: con gli Scacchi ci si campa?

Nello scenario Italiano la cosa è molto difficile. Ci sono pochi casi, circa una ventina in tutta Italia. Il miglior modo sarebbe quello di affiancare questa attività con un lavoro più sicuro… ma parlando per me… posso dire che se si è bravi le soddisfazioni ci sono: credo soprattutto di essere stato aiutato/agevolato dalle mie esperienze professionali come mediatore… Il difficile oltre alle proprie capacità comunicative, personali, eccetera è quando l’accettazione o il rifiuto di Progetti (con Scuole, Associazioni e altro) dipendono da una burocrazia impreparata e ignorante in materia educativa. Le Scuole private si muovono in diverso modo.

Ora scaldiamoci: cosa danno e cosa tolgono gli Scacchi a quei giocatori che ne fanno una professione?

Danno una seria e rigida impostazione all’agonista, al Giocatore che è sempre in giro, per l’Europa, per il Mondo. Si ha un approccio più pratico, scientifico, si studia 8-10 ore al giorno. Danno un ruolo di Giocatore Professionista! e tolgono l’amore e la semplicità, la spensieratezza. Tolgono le emozioni che vanno represse… diventa una Guerra. E’ una continua Ricerca della Verità, si toglie l’aspetto ludico ed educativo. Circa 20 anni fa, ringrazio quel giorno ancora oggi che decisi di non diventare un Giocatore Professionista, nonostante una medaglia d’argento ai Giochi Internazionali e un Terzo posto ad un Campionato Italiano. Ma grazie anche ai miei genitori che mi dissero: “ma cosa vuoi fare con gli Scacchi? Non vuoi andare a lavorare seriamente…?“.

Sensa pensare, scrivi tre parole per definire il gioco degli Scacchi e poi dedica ad ognuna un po' di tempo prima di spiegarne il significato.
  • Amore: Fui catturato da loro senza neanche sapere un solo movimento. Mi attiravano senza sapere il perché. Attrazione incredibile, fu amore a prima vista nel mio cuore e nella mia testa.
  • Sogno: Gli Scacchi sono un Sogno, esprimiamo desideri, dentro di noi pensiamo e sogniamo, creiamo, la Fantasia e l’immaginazione sono i nostri unici compagni in quei momenti…
  • Realtà: Creiamo la Realtà, quello che pensiamo lo creiamo! Non credo proprio che ci siano altri esempi su questo passaggio mentale, si crea innanzitutto nella nostra mente e poi nella Realtà! Abbiamo i Superpoteri!!
Questa posizione, nella quale i pedoni vincono contro le soverchianti forze nemiche, era così sorprendente che sembrava una bella favola, e dopo averla vista non potei più vivere senza gli scacchi. Da allora ho sempre ricordato con piacere questa posizione.
Garri Kimovič Kasparov

Per Il 16° campione del mondo "il gioco degli scacchi è lo sport più violento che esista", qual è per te la citazione che meglio rappresenta la tua visione di questo gioco, e perché?

Migliaia di anni fa, 4000 circa, gli Scacchi erano uno strumento educativo per i figli dei potenti. Grazie ad essi, i futuri Re e sovrani, imparavano la gestione del popolo, la strategia della guerra, il Rispetto per l’Avversario, la pianificazione e la programmazione della vita del Regno. La mia citazione è: Gli Scacchi sono uno strumento per migliorare le capacità intellettuali e spirituali dell’individuo!

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È quasi ovvio che la nostra età soffre di un errore di fondo circa la natura del genio. È nel nostro sangue pensare che nella lotta fra due avversari che si affrontano ad armi pari il trucco, l’inganno, l’intuito o il paradosso decidano il risultato; ci sembra impossibile che ciò che è comune, o che ci si aspetta, porti alla vittoria. Per esempio, noi non acclamiamo nessuna teoria scientifica fino a che non si rivela sorprendente; non crediamo in nessuna filosofia basata sul buonsenso; quello che acclamiamo, quello in cui crediamo, è misterioso e incomprensibile. È così che siamo oggi.
Emanuel Lasker

Quanto c'è di vero in questa citazione e cosa aggiungeresti, toglieresti o cambieresti, se ti chiedessi di raccontarmi cosa vedi quando due persone si siedono davanti alla scacchiera, uno di fronte all'altro?

Bellissima domanda! Intanto con Lasker, il secondo Campione del Mondo, tutto l’universo di allora (1894 – 1924) fu meravigliato e colpito! Fu un fine psicologo. Coniò la frase: Non gioco sulla posizione, ma sul mio avversario. Non giocava la mossa migliore alla Scacchiera, ma quella che dava fastidio al suo avversario. Mi spiego: se aveva davanti un giocatore posizionale, scatenava la Tempesta con sacrifici e gambetti per disorientarlo, al contrario se aveva un giocatore tattico ed esperto, livellava la posizione, quasi per annoiarlo… giocava contro lo Stile! La Psicologia della Lotta.

Personalmente quando vedo due persone davanti ad una Scacchiera la prima cosa che osservo è la loro prossemica, la loro postura. Il loro corpo già dice mille cose: disinvoltura, rigidità, serietà, concentrazione, stato d’animo. Il loro corpo parla. Poi mi avvicinerei alla Scacchiera e cercando di stare in silenzio, come un fantasma trasparente, osserverei la posizione e le loro mosse. Nella mia testa passerebbero centinaia di pensieri e varianti, di analisi, attacchi, difese, combinazioni e sacrifici… Ma dopo ancora qualche minuto i miei pensieri andrebbero solo sull’osservazione e meditazione: si stanno confrontando. Ognuno sta combattendo con le sue paure e i propri sogni. Potrà essere una partita di Torneo all’ultimo turno per l’assegnazione del Primo Premio, una partita amichevole, ma vedrei le emozioni.

Vedo uno scambio di informazioni: dialogano attraverso un mezzo di comunicazione.

Il 9 marzo scorso nasceva il gruppo facebook Scuola di Scacchi MB creato da Michele con questo intento: “In questi giorni, essere bloccati in casa dall’emergenza è difficile per tutti, specialmente per bambini e ragazzi: cosa possono fare nel tempo libero, oltre a videogiochi e smartphone? L’associazione Scuola di Scacchi Mikhail Botvinnik propone corsi totalmente gratuiti di scacchi per bambini perché si affrontino e si allenino in un gioco antico e dai contorni magici, stimolando logica e strategia“. La scuola di scacchi Mikhail Botvinnik però nasceva ben prima.
Parliamo della genesi dell'associazione e come questo progetto sia poi diventato l'apripista per un qualcosa che ha ben pochi precedenti in Italia, la formazione scolastica?

Anche qui, rispondere richiederebbe ben più di questo spazio. La mia attività come Istruttore nasce 20 anni fa, come giocatore oltre… Collaborando da anni per diverse Associazioni avevo compreso come aiutare i ragazzi con questo strumento educativo. Ora però in questo spazio preferirei entrare nel dettaglio della quarantena e di come l’affrontammo. Posso dire che il 4 marzo quando furono chiuse le Scuole, i miei collaboratori e anche io, fummo spaventati per ragioni economiche su come concludere i Progetti curricolari che avevamo in essere con 4 Scuole e 720 allievi. Avevamo fatto cassa, come si vuol dire, per ovviare al problema economico, ma nel frattempo ci siamo resi conto, ed io in primis, che eravamo gli unici a poter stare vicino a tanti bambini! A tanti genitori che non sapevano neanche come gestire il Tempo in casa con i loro figli. Ci siamo letteralmente inventati un nuovo mondo da fiaba che allontanasse dalla testa dei bambini un sovraccarico di informazioni non necessarie: tornei a distanza, corsi gratuiti uno a uno in videoconferenza, e poi letture e scrittura, quanto ho scritto in quel periodo! Finita la quarantena, ci siamo adeguati ai nuovi decreti e abbiamo adottato il protocollo della Federazione Scacchistica Italiana (FSI), aggiungendoci ulteriori norme considerati gli ambienti, che permettesse ai nostri allievi di tornare a socializzare viso a viso.

  1. Aula solo per gli Scacchi.
  2. Ogni bambino ha una sua Scacchiera.
  3. Distanziamento previsto.
  4. Durata di ogni singola Lezione 40 minuti. Nei 20 minuti rimanenti l’Istruttore igienizzerà i pezzi uno uno.
  5. Apertura delle finestre.
  6. Non ci sarà mai nessun contatto fisico/tattile con l’Istruttore e gli allievi.
  7. Procedure di Gioco: tutti contro il Maestro (Simultanea), ognuno con la sua scacchiera; possibilità di una sola scacchiera per 2 giocatori, ma solo un giocatore muove i pezzi, l’altro giocatore, distante a norma, annuncia le mosse e l’altro (l’unico che tocca i pezzi) le esegue; allenare i bambini al Gioco alla cieca per rafforzare la visualizzazione e potenziare il focus.
Protocollo distanziamento Covid-19
Di seguito, a titolo esemplificativo, il pdf del primo protocollo FSI anti-covid conseguente il decreto del 24 ottobre.
Palazzo della Cancelleria, Roma, 16 febbraio 2019. 45 giovani, bambini, un successo. Com'è nata l'idea?

L’idea l’hanno avuta per primi dei genitori dei miei allievi, cercavano un posto al di fuori della Scuola, spingendomi anche a fare il Catechista avvicinandomi ad una Parrocchia importante nel Centro Storico di Roma, farli giocare è stato un attimo! E’ il posto ideale! I genitori li lasciavano tranquilli e facevano una passeggiata e poi la Sala, gigantesca e con il pavimento: a Scacchi!!

Palazzo della Cancelleria di Roma – Un successo.
Oltre un anno dopo. Cosa significa essere un formatore ed educatore scolastico al tempo del covid?

Credo che i bambini si stiano omologando e sembra che diventino dei robot pre-programmati. C’è crisi di idee. Non sanno gestire le emozioni. Hanno mille paure e dubbi. Si parla di emozioni volatili, liquide citando Zigmut Baumann. Oggi più che mai, a mio modo di vedere, il Gioco degli Scacchi può contribuire alla realizzazione di un futuro più responsabile.

In premessa ho sottolineato che Michele Blonna sta realizzando un qualcosa che per alcuni versi è già un piccolo miracolo: avvicinare la Scuola agli Scacchi. Concludo l’intervista semplicemente riportando dal SU DI ME parte dei suoi “piccoli” straordinari traguardi, anno per anno.
  • 2004 – inizia a lavorare con le Scuole.
  • 2005 – primo dei cinque anni di corsi di Scacchi nelle carceri di Regina Coeli e Rebibbia.
  • 2009 – I suoi corsi scolastici arrivano a coinvolgere 100 bambini.
  • 2010 – focus orientato a classi dalla prima alla quinta elementare.
  • 2011 – secondo anno di corsi per Progetto Grandi Stazioni dedicato a persone in difficoltà.
  • 2012 – primo dei tre anni di corsi di Scacchi alla Facoltà di Ingegneria di Roma TRE.
  • 2015 – gestione di 5 classi elementari per un totale di 100 allievi, se ne aggiungono altre 3.
  • 2016 – l’anno inizia con 8 classi per un totale di 160 bambini.
  • 2018 – due collaboratori per il primo di due anni di lavoro con 550 bambini.
  • 2019 – 18 allievi della I.C. Visconti incontrano Judit Polgar presso l’Ambasciata d’Ungheria.
  • 2020 – 720 bambini. 28 classi al centro di Roma e 10 classi in periferia.

Responsabile della Squadra Italiana ai Giochi Internazionali (World Sport Games a Tallinn, Estonia, per la UISP) nel 2010; medaglia d’argento di categoria per l’Italia (AICS) all’interno dei Giochi Internazionali (WSG 2012 a Lignano Sabbia d’Oro); qualifica di arbitro regionale conseguita nel giugno del 2018; dirigente Sportivo FSI di 1° Livello nel giugno del 2019, miglior istruttore per il Centro Italia del 2019, istruttore Nazionale FSI-Snaq nel maggio del 2020… grazie, Michele, per la tua disponibilità.

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