Dopo oltre due mesi di contrattazione, il 30 novembre la società armatrice danese Maersk Tankers esegue un bonifico sul conto della Idra Social Shipping proprietaria della Mare Jonio, nave utilizzata dalla ong Mediterranea Saving Humans. L’accusa della procura della Repubblica di Ragusa ipotizzata a inizio marzo trova conferma nelle intercettazioni: favoreggiamento all’immigrazione clandestina e violazione alle norme del codice di navigazione.
Settembre 2020. La nave mercantile Etienne della Maersk Tankers attende di sbarcare 27 migranti imbarcati su una delle rotte del Mediterraneo centrale praticate dalle migrazioni internazionali sull’arco nord africano europeo. Dopo 37 giorni la Etienne trasferisce i migranti sulla Mare Jonio che ottiene il porto sicuro a Pozzallo dopo aver dichiarato emergenza sanitaria a bordo. Inizia così il resoconto de La Stampa pubblicato l’1 marzo 2021. Il quotidiano riporta le considerazioni della procura di Ragusa: “Le indagini fin qui svolte hanno permesso di far emergere che il trasbordo dei migranti effettuato dall’equipaggio della Mare Jonio è stato effettuato solo dopo la conclusione di un accordo di natura commerciale tra le società armatrici delle due navi, accordo in virtù del quale la società armatrice della Mare Jonio ha percepito una ingente somma quale corrispettivo per il servizio reso“.
I reati ipotizzati dalla procura della Repubblica di Ragusa riguardavano il favoreggiamento all’immigrazione clandestina, unitamente alla violazione delle norme del codice di navigazione perché il trasbordo dei migranti dalla Etienne alla Mare jonio avvenne “senza nessun preventivo raccordo con le autorità maltesi, competenti per l’evento Sar, o con quelle italiane, ed apparentemente giustificato da una situazione emergenziale di natura sanitaria, “documentata” da un report medico stilato dal team di soccorritori imbarcatosi illegittimamente a bordo del rimorchiatore“. Durante il mese di marzo le indagini della procura coordinate dal procuratore capo Fabio D’Anna, si concentrano sull’analisi dei riscontri documentali e delle intercettazioni telefoniche che fanno emergere una lunga negoziazione internazionale tra società armatrici che si protrasse per oltre due mesi fino alla fine del novembre 2020.
Ai reati ipotizzati si aggiunge dunque anche l’accusa di “tratta dei migranti” per il trasbordo avvenuto in cambio di denaro con l’armatrice danese demandata a trovare la soluzione migliore per far apparire legale la speculazione. La Mare Jonio fa parte della flotta della ong Mediterranea Saving Humans, di cui allo stato attuale non risulta indagato alcun componente in quanto l’organizzazione non governativa appare estranea ai fatti.