Le nuove normative europee in fatto di classificazione energetica hanno conseguenze non solo sulle filiere produttive coinvolte, con l’immissione sul mercato di nuovi modelli in linea con le norme, ma anche sull’adeguamento delle informazioni che accompagano i nuovi prodotti e quelli già presenti sul mercato che soddisfano i requisiti richiesti. Come ogni comparto costretto all’immobilità, quello del Turismo sconta il ritardo sugli aggiornamenti conseguenti le politiche di riclassificazione energetica europee, le stesse care alla Renovation Wave del Green immobiliare italiano. Un ritardo che tuttora riguarda le strutture ricettive, ancora in riammodernamento, anche per accessori come i minibar.
“Un frigobar da 40 lt ora riporta anche l’indicazione del volume netto” – spiega Stefano Mandò – “ma come per gli altri modelli si tratta sempre dello stesso frigobar che è passato da classe A+ alla G per le nuove classificazioni“. Il cambiamento delle normative è ancora in atto, constata l’Ad Fas Italia, certificazione ISO 9001 “in quanto fino a fine anno le vecchie scorte possono riportare le vecchie diciture” che accompagnavano tutti i frigoriferi prima del declassamento. La normativa agisce su singole specifiche, come il volume netto: la parte del volume lordo di uno scomparto una volta detratto il volume dei componenti e degli spazi inutilizzabili per la conservazione del prodotto.
Gli adeguamenti richiesti dalle nuove norme in essere dall’1 marzo 2021 coinvolgono i laboratori di produzione, per i test sui prodotti, come le informazioni delle schede tecniche dei modelli immessi sul mercato. “Il cambiamento ci accompagnerà fino al primo dicembre, il giorno previsto per la definitiva entrata in vigore della normativa” – continua Mandò – “Il tempo necessario perché tutte le filiere produttive e di vendita bloccate dalla pandemia apportino le modifiche richieste. Le norme agevolano il confronto di prestazione per cinque categorie di apparecchi ad uso domestico, inclusi i frigoriferi, e una ad uso commerciale, i frigorigeri, con pittogrammi intuitivi a carico dei produttori“.