“Si ritiene che uno studio pubblicato dalla rivista scientifica Nature, datato 30 luglio 2021, confermi la teoria del «Non si vaccina mai durante una pandemia» diffusa in Italia dal Dott. Garavelli dell’Ospedale di Novara” – ieri, Open in fact checking sul trend social artificioso riguardante la copertura vaccinale che genererebbe mutazioni Covid resistenti ai vaccini – “La fonte della notizia risulta essere un articolo di MeteoWeb dal titolo «Covid, l’ultimo studio su Nature: “con vaccinazioni di massa generiamo nuove varianti resistenti ai vaccini che andranno avanti all’infinito”»“. Open chiarisce che lo studio è attribuibile a Scientific Reports, un open access supervisionato dal team editoriale di Nature.
L’allerta pubblicata da MeteoWeb nella prima parte della nota, sul pericolo delle vaccinazioni di massa durante la pandemia che sarebbero causa generante di “nuove varianti resistenti ai vaccini“, è contrapposta alla seconda parte citata dallo studio – “è una cosa inevitabile senza un coordinamento globale e una vaccinazione contemporanea di tutta la popolazione del mondo, il rischio è di andare avanti con cicli seriali all’infinito“.- coerente alle stesse conclusioni del Comitato WHO – 15 luglio sul pericolo di un mancato “approccio armonizzato alla risposta globale“. D’altra parte il trend no-vax ispirato dalla ricerca non è imputabile alla nota MeteoWeb,avendo origini più ramificate.
Il clickbait anti-vax nato nelle 72 ore seguenti la pubblicazione dello studio dell’open access di Nature rimbalza su notizie pregresse, trovando conforto nello studio di uno dei testimonial più apprezzati in ambienti no-vax, Luc Montagnier. Il 27 maggio France Soir pubblicava l’intervista a Montagnier in cui il nobel sosteneva che il virus una volta rilasciato in natura “è in continua evoluzione, in particolare a causa delle campagne di vaccinazione che inducono la comparsa di varianti resistenti” – sintesi France Soir. Non in linea con la successiva ricerca open access, Montagnier rifiuta i vaccini mRna pur negando di avere mai detto che “dal 10% al 25% delle persone vaccinate sarebbe morto”.
Q&R: (beta)
- Scientific Reports è un prodotto editoriale di Nature. Le pubblicazioni dell’open access non sono gratuite e ogni pubblicazione è revisionata ed esaminata in più step: coerenza con le politiche editoriali di Nature Research relative a etica e plagio; revisione dell’opera per valutare “la solidità tecnica e la validità scientifica dei metodi, analisi e interpretazione che devono essere tutti appropriati, condotti correttamente, eticamente solidi e pienamente supportati dai dati“; accettazione della pubblicazione, richiesta di revisioni o rifiuto della proposta, sono decisioni che l’editor assegnato si riserva di prendere entro 45 giorni dall’invio dell’opera da valutare.
- Una campagna disinformativa che ha l’obiettivo di influenzare l’opinione pubblica su argomenti d’interesse collettivo non è mai riconducibile ad una sola fonte – “paziente” zero: il caso del Gruppo HART.
- Ugualmente la pratica del clickbait, quando utilizzata per attirare utenti schierati su fronti sociali e/o politici, ha effetto zero sui trend informativi a meno di sostenere indirettamente informazioni pregresse accreditate dal target d’opinione. Il discorso cambia quando il clickbait è definito dall’utilizzo di hashtag in tendenza: la creazione è demandata ad account influencer; il trend è alimentato da movimenti spontanei; i risultati a volte disattendono il clickbait.