L’utilizzo improprio dello spyware Pegasus ha coinvolto circa 400 utenze britanniche per lo più obiettivo del cliente NSO che il Guardian aveva indicato nel governo degli Emirati Arabi Uniti. Il 21 luglio lo spyware fu oggetto d’interesse della House of Lords nella richiesta di valutazione da parte del governo riguardo le segnalazioni sull’uso improprio del software venduto dal gruppo ai governi. “Riteniamo che l’uso dello spionaggio informatico contro la società civile e i gruppi politici sia inaccettabile” – rispondeva il ministro Nicholas True – “È essenziale che gli stati nazionali e altri attori informatici utilizzino le capacità in modo legale, responsabile e proporzionato”. Una dichiarazione che non presupponeva alcuna presa di posizione verso il gruppo quanto verso l’uso illegale del prodotto NSO, tuttora confermata dall’endorsement del Regno Unito sulla presenza di NSO Group all’International Security Expo 2021.
La Government Zone dell’Expo 2021 sulla sicurezza informatica, nella due giorni del 28 e 29 settembre, è possibile grazie al “continuo sostegno del governo del Regno Unito” e proposta “per fare rete con i principali dipartimenti e agenzie governative” sugli ultimi progetti e le prospettive future in cyber security. L’Expo organizzato dal Nineteen Group, riporta TOP10VPN – 25 agosto, ospiterà anche il Border Force: “l’Ufficio nazionale per la sicurezza antiterrorismo, la polizia antiterrorismo e la polizia dei trasporti britannica“. La Government Zone è ad accesso libero e i visitatori avranno modo di assistere al networking con i dipartimenti e le agenzie invitate. L’evento, riferisce TOP10VPN, non è pubblicizzato sul sito NSO Group in silenzio stampa dall’ Enough is enough del 21 luglio. In agenda Conference invece il gruppo segnala la sua partecipazione all’ISS World Europe 2021, Praga del 7-9 dicembre 2021 per la presentazione del “Setting standards in Cyber Technology & Defense” (8 dicembre) in contesto “LEA, Defense and Intelligence Analyst Product Demonstrations“. Programmazioni coerenti alla posizione NSO sui Leaks ma per Israele?
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“Il governo di Israele è molto orgoglioso della sua industria high-tech. Ma una delle sue principali società di sicurezza informatica, NSO Group, è al centro di uno scandalo di spionaggio internazionale che ha interessato funzionari statunitensi ed in cui ha un suo ruolo anche il governo israeliano” – NPR sugli sviluppi del Pegasus Leak in Israele, 25 agosto. NSO, pur negando qualsiasi collegamento alla lista rivelata da Forbidden Stories, è sulla difensiva insieme al governo israeliano “che controlla le vendite della società“. Le preoccupazioni sulle conseguenze dei Leaks sono state sollevate durante gli incontri tra funzionari di USA e Israele, “ha detto a NPR un alto funzionario degli Stati Uniti, in condizione di anonimato“. NPR nel suo aggiornamento sugli sviluppi dell’inchiesta Pegasus in Israele spiega che il gruppo NSO “negli ultimi anni ha rafforzato i suoi protocolli, scegliendo i propri clienti con maggiore attenzione e impedendo ai governi di accedere allo spyware in cinque occasioni“, informazioni in contrasto con quanto affermato dal gruppo in più occasioni sull’assenza di controllo sui clienti abilitati all’uso dello spyware e che ne hanno abusato.
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Uno dei clienti impediti al Pegasus, continua NPR, era stato rivelato dal Whasington Post: “NSO aveva rescisso i contratti con l’Arabia Saudita e Dubai negli Emirati Arabi Uniti per problemi di diritti umani“. La posizione NSO sui Leaks nella dichiarazione del suo GO Shmuel Sunray, in Francisco Partners dal 2019: “La responsabilità ultima è di colui che effettivamente conduce l’abuso. Se c’è un grave abuso dei diritti umani, un attacco a un giornalista… solo perché è un giornalista, chiuderemo il sistema“. Le conseguenze dei Leaks sul gruppo NSO riguardano anche le reazioni delle big tech: Amazon Web Services chiudeva gli account NSO; Google e Microsoft sostengono la causa di Facebook contro il gruppo NSO citato in giudizio anche per l’hacking di WhatsApp. Significativa per NPR la dichiarazione di Iftach Ian Amit, professionista Cyber Sec con esperienze pregresse nell’hacking dei sistemi delle società che ora difende dagli attacchi informatici: il 21 luglio “ha invitato le aziende tecnologiche a non assumere ex dipendenti di aziende come NSO“. Amit non generalizza, “sono sicuro al 100% che abbiano clienti legittimi“,ma crede che sia sopravvenuta l’avidità.