La notizia che gruppi di esercenti si stavano organizzando su Telegram per protestare concretamente contro il green pass risale a metà agosto, un mese condizionato da prese di posizione nette pro o contro l’obbligo vaccinale e la certificazione proposta come necessaria per limitare gli effetti delle divergenze in atto causate dalle risposte globali alle varianti aggressive del covid. L’organizzazione è proseguita anche dopo le inchieste sui gruppi Telegram no green pass. L’ultimo gruppo pubblico noto riunisce oltre 12mila iscritti tra il 28 e il 30 agosto, probabilmente anche in previsione della giornata di oggi con le annunciate proteste coordinate contro l’obbligo del green pass.
Telemetrio è un servizio online che permette di visualizzare le attività dei canali Telegram. I dettagli dei datasheet e delle infografiche sono condizionate dal livello dei canali: esaustivi per canali pubblici; generali in riassunti di audience, attività, menzioni e post per i canali privati.
Non è una novità che il servizio di messaggistica basato su cloud offerto da Telegram sia tra gli strumenti favoriti per attività di gruppi altrimenti poco graditi su network come Twitter o quelli del gruppo Facebook, fatta eccezione per il servizio di messaggeria istantanea Whatsapp che offre garanzie di privacy similari seppure inferirori alle chat del network russo. Il prodotto di Pavel Durov è utilizzato da utenze di qualsiasi tipo, incluse utenze estremiste come l’ISIS-K. La pandemia ha rivelato e amplificato la tolleranza di Telegram alle attività di gruppi illeciti e di utenze fuorilegge anche solo considerando il 2020: inviti a violare la quarantena, edicole illegali, revengeporn, tra gli esempi più noti.
L’attrattiva dei movimenti no green pass e no-vax riunisce cittadini con motivazioni anche agli opposti come ad esempio: insofferenza a norme discusse anche in merito alle risposte globali, sfiducia riscontrata sull’efficacia dei vaccini, posizioni avverse al business delle case farmaceutiche, la convinzione che i vaccini siano uno strumento di controllo degli Stati, estremismo politico che si propaganda come agente in difesa e in nome dei cittadini Italiani, la convinzione che i media stream diffondano falsità sul Covid, la speculazione sull’ignoranza di cittadini troppo a lungo sovraesposti a informazioni contrastanti. Attrattive disattese a volte anche da promotori d’iniziative no-greenpass.