Una campagna elettorale permanente iniziata durante il lockdown del 2020 e proseguita aggregando temi distinti e, in eco a slogan noti, distanti come a titolo esemplificativo ma non esaustivo: campagna vaccinale, decreti, green pass, mascherine, mes, migranti, terapie, vaccini. Le fake news prodotte nel tempo dalla sovrainformazione degli aggiornamenti in tempo reale di opinioni, prima che di notizie, sugli effetti della pandemia e sull’accadrà, a volte utilizzate dagli schieramenti politici prima di essere verificate. Una declinazione di comunicazione politica che nulla ha a che fare con l’informazione sull’attalità delle normative e della situazione Covid. Il caso Hume.
“Uno studio della fondazione Hume certifica che #terapiedomiciliari abbattono drasticamente mortalità e ospedalizzazione da Covid. Il Ministro Speranza ha sempre fatto orecchie da mercante di fronte le evidenze cliniche messe sulla scrivania dai medici” – twittava il 17 settembre l’account di Giorgia Meloni, rimandando per approfondimento alla sua pagina facebook: “La fondazione Hume certifica – in uno studio del ricercatore Mario Menichella – che le terapie domiciliari abbattono drasticamente la mortalità e l’ospedalizzazione da Covid19” – inizia così il post su facebook pubblicato un’ora prima del tweet, assumendo come dato di fatto inconfutabile che “sempre più medici di base hanno iniziato a curare pazienti positivi al virus con risultati stupefacenti“, e imputando al governo la volontà di ignorare lo studio delle terapie “e validare i protocolli per curare la malattia nella fase precoce“, affermando che l’unico reale protocollo seguito sia “l’ormai tristemente nota ricetta della ‘tachipirina e vigile attesa’“. la fonte di riferimento sullo studio Hume è il quotidiano LaVerità, già promotore di disinformazione sul tema pandemia.
Il primo uso del termine vigile attesa contestualizzato alla pandemia da Covid-19 risale al 26 aprile 2021, contenuto nell'aggiornamento del Ministero della Salute sulle linee guida per le cure domiciliari pubblicate il 30 novembre 2020: "Tra le indicazioni si introduce la valutazione sui pazienti da indirizzare nelle strutture di riferimento per il trattamento con anticorpi monoclonali, vengono date indicazioni più accurate sull'utilizzo dei cortisonici, vengono specificati gli usi inappropriati dell’eparina, vengono indicati chiaramente i farmaci da non utilizzare. Infine, nei soggetti a domicilio asintomatici o paucisintomatici, viene esplicitato il concetto di 'vigile attesa' come sorveglianza clinica attiva, costante monitoraggio dei parametri vitali e delle condizioni cliniche del paziente".
Il Covid si cura, ecco le prove è l’editoriale a firma del direttore Maurizio Belpietro. Le prove sintetizzate dall’ Open Fact-Checking del 20 settembre, si riassumerebbero in un mix di farmaci che “abbattono i ricoveri in ospedale di oltre l’80% e crolla la letalit“. L’assenza di scoop in una notizia che argomenta senza analisi critica assumendo un articolo a studio, similarmente all’accezione negativa di storytelling politico che ispira la satira d’apertura al Social {storytelling} Network “Dopo il best seller ‘Me l’ha detto mio cugino’, L’ho Letto Su Internet: come mettere in dubbio la teoria darwiniana e secoli di progressi medico-scientifici grazie ad un telefono e ad una connessione wifi“, testimonia un modo comune di fare informazione d’uso politico per target schierati a partire dal titolo: “«Tutto quello che non vi dicono sulle cure domiciliari precoci per il Covid-19 (e perché lo fanno)»“. Il fact cheking di Open era a portata del quotidiano che ha diffuso la fake news sul maxi-studio: era sufficiente verificare prima di pubblicare a partire da Peter McCullough, “presentato come editor di due importanti riviste di medicina” e tra i più pubblicati nel suo campo.
La Fondazione Hume è estranea all’uso improprio del contenuto proposto dall’articolo fomentatore e la sua mission è chiara: “La missione principale della Fondazione David Hume è – come meglio dettagliato nel Manifesto – produrre analisi indipendenti (non targate politicamente) su temi rilevanti (o dimenticati) del dibattito pubblico”. Uso improprio del contenuto apertamente in contrasto anche con la citazione utilizzata in claim Hume nel suo manifesto: “Il coraggio intellettuale della verità e l’attività politica sono due cose incompatibili in Italia” – Pier Paolo Pasolini. La Verità non mistifica il contenuto dell’articolo di Hume – che non si arroga il diritto di certificare ma di approfondire il tema affrontato da prospettive definite trasparentemente – come sottolineato da Open, disattende l’avvertenza dell’autore, già precedentemente coinvolto da La Verità in conversazioni d’interesse alternativo sull’errore di imporre i vaccini ai giovani: 16 luglio: “La Verità (nella persona di Daniele Capezzone, ndr) ha conversato con Mario Menichella, fisico e divulgatore impegnato con la Fondazione David Hume, guidata da Luca Ricolfi“.
Articolo originale della fondazione DAVID HULME, paragrafo: AVVERTENZA. Il presente articolo vuole solo fornire un contributo informato al pubblico dibattito e all’approfondimento personale del lettore su tematiche male o poco trattate dai media, senza alcuna pretesa di sostituire il parere del proprio medico curante e/o di uno specialista. Non deve quindi in alcun modo sostituire il rapporto diretto con i professionisti della salute, cui occorre rivolgersi prima di assumere qualsiasi farmaco. Il lettore è tenuto a rispettare scrupolosamente questa avvertenza. Pertanto, l’Autore non si assume alcuna responsabilità in caso di un uso inappropriato delle informazioni fornite. Chi violasse questo chiaro avvertimento, di conseguenza, lo farebbe a proprio rischio e pericolo.