L’export italiano di attrezzature per legno e mobili cala del 6,1% nel primo trimestre

Nel primo trimestre del 2024, l’export italiano di attrezzature per legno e mobili ha raggiunto i 379,4 milioni di euro, segnando un calo del 6,1% rispetto allo stesso periodo del 2023, secondo i dati forniti da Acimall, l’associazione dei produttori italiani di tecnologia per la lavorazione del legno e dei mobili.

La sostanziale stabilità dell’Unione Europea, il principale partner commerciale con una quota del 52,8% dell’export totale italiano, si combina con una tendenza espansiva degli acquisti di tecnologia italiana dal Nord America (in aumento del 4%), soprattutto grazie alla politica adottata dagli Stati Uniti di riportare in patria le produzioni esternalizzate nei paesi vicini. I mercati che continuano a rappresentare destinazioni interessanti, sebbene con valori significativamente inferiori, includono il Sud America (più 28%), l’Oceania (più 18%) e l’Africa (più 9,3%).

Va notato il calo del 16,4% dell’export verso l’Asia, sicuramente dovuto alla crescente penetrazione della tecnologia “made in China” per il legno e i mobili, che sta diventando sempre più attraente per i mercati vicini alla Cina.

Concentrandosi su specifici paesi, gli Stati Uniti e la Francia, i migliori clienti del trimestre, hanno mostrato un forte recupero rispetto all’intero 2023, quando gli acquisti di tecnologia italiana erano diminuiti del 16% negli Stati Uniti e del 4,6% in Francia. Eccellenti risultati in Svezia (più 137% rispetto allo stesso trimestre del 2023), trainati da ricambi e integrazioni alla tecnologia esistente. Il Regno Unito continua a registrare un crollo delle importazioni di macchinari italiani (meno 36,6%), seguendo una riduzione simile nel 2023.

La Cina, nonostante l’aumento della produzione interna, mantiene un forte interesse per la tecnologia italiana (più 12,9% nel periodo gennaio-marzo 2024, replicando il risultato del più 10% ottenuto nei dodici mesi del 2023). L’India continua a perdere posizioni nella classifica dei clienti (meno 30,5%), pur rimanendo nella lista dei mercati che alimentano buone aspettative nonostante i risultati attualmente offerti alle aziende italiane.

Importazioni

Guardando all’importazione di tecnologia straniera nel nostro mercato nel primo trimestre del 2024, si evidenzia ulteriormente la stagnazione che ha caratterizzato l’Italia, sebbene le cifre siano davvero limitate: l’import dalla Germania è diminuito del 35,6%, dalla Cina del 20,5% e dalla Svizzera del 12,3%; l’Austria ha registrato una crescita delle vendite verso l’Italia dell’8,7%. In generale, le importazioni nel periodo gennaio-marzo 2024 ammontano a 39,4 milioni di euro, poco sopra il 10% dell’export e in calo del 23,9% rispetto allo stesso periodo del 2023.

L’Unione Europea rimane l’origine più “interessante”, con 23,3 milioni di euro nel periodo in esame nonostante una riduzione del 24,6% rispetto allo stesso periodo del 2023, e una quota del 59,2% sul totale delle importazioni italiane.

“Il dato su cui probabilmente dovremmo concentrarci è il ruolo marginale dell’Africa per i produttori italiani”, ha dichiarato il direttore di Acimall, Dario Corbetta. “Nonostante la vicinanza geografica e l’impegno del nostro governo a sviluppare relazioni più profittevoli, la penetrazione della nostra industria in Africa è ancora limitata, soprattutto se si considera che la Cina, invece, ha presumibilmente venduto tecnologia per la lavorazione del legno per circa 100 milioni di euro nel 2023. Il Nord America rimane un partner altamente rilevante per le nostre aziende, e lo stesso vale per l’Europa, anche se forse dovremmo considerare quest’ultima un’estensione del mercato domestico piuttosto che una destinazione di export”.

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